Cinabro Carrettieri
CATEGORIA: artigianatoID ANTICONTRAFFAZIONE N.22782
“Il carretto siciliano non esiste più”, questo è il pensiero comune riguardo il simbolo per eccellenza dell’arte siciliana, considerato ormai un vecchio ricordo dimenticato. Un tempo troneggiava per le strade urlando lo sfarzo del suo proprietario, facendo sfoggio dei suoi vividi colori. Un tempo la melodia delle sue ruote, della sua ferratura e dei suoi sonagli attirava l’interesse delle massaie, le quali si affacciavano all’uscio di casa con ancora il canovaccio per asciugarsi fra le mani. Quel suono, riecheggiando per le strade, spingeva i bambini ad accalcarsi intorno al carretto, indicando i propri beniamini dipinti nei quadri delle sponde o ricamati nelle fastose bardature del cavallo. Un tempo il carretto era soggetto imprescindibile nella vita di un uomo siciliano che investiva su di esso i propri sacrifici, perché cavallo e carretto erano la ricchezza della famiglia.
Tutto ciò oggi è ormai dimenticato, è vero. Ma ciò che è dimenticato non necessariamente significa che non esista più.
Il carretto c’è. Esistono pochi angoli, in Sicilia, in cui una mano ancora intaglia una sponda, mentre da un’altra parte un pennello decora ancora il carretto siciliano rispettando la sua storia e la sua arte tradizionale. Esiste ancora qualcuno che sa come si ricama una bardatura di cavallo, esiste qualcuno che ne conosce la storia.
Noi siamo Damiano Rotella e Biagio Castilletti, gli ultimi artigiani che per mestiere si dedicano alla pittura e al restauro dei carretti siciliani. Non esistono libri, dispense o siti internet in cui studiare per imparare questa professione. È un’arte che da sempre si è tramandata oralmente, da mastro ad allievo. E così abbiamo fatto noi. Da ragazzi eravamo garzoni nella bottega di Domenico Di Mauro, lavoravamo e imparavamo le nozioni che ci avrebbero permesso di raggiungere la professionalità. Oggi, nella nostra storica bottega, incarniamo ciò che è rimasto del carretto, facciamo in modo che ci sia ancora differenza fra “non esistere” ed “essere dimenticato”. E, affinché la gente riscopra ciò che è stato scordato, ci imponiamo l’impegno di divulgare l’arte del carretto, affinché quello che ormai è solo un piccolo seme possa diffondersi, rifiorire, in modo che nessuno dica ancora “il carretto siciliano non esiste più”.
Nel 2011 ricevemmo una commissione importante: un carretto completamente scolpito la cui pittura sarebbe stata ispirata a quello che fu definito il più bel carretto di Sicilia, creato nel 1956 dai migliori artigiani dell'epoca. La lavorazione durò quasi un anno, volevamo generare qualcosa che rappresentasse il nostro orgoglio, che ci rispecchiasse. Ancora oggi quello rimane il nostro biglietto da visita.
Nel 2014 veniamo chiamati a partecipare al convegno di Google, al Verdura Golf Resort di Sciacca, per rappresentare l’arte siciliana con estemporanee e laboratori di pittura per i partecipanti al congresso.
Dal 2015 curiamo la pittura di elettrodomestici d’arte firmati per Dolce e Gabbana e Smeg. Nella nostra bottega vengono girate riprese e scattate fotografie pubblicitarie per il progetto “Sicily is my love”. Una di queste foto viene anche utilizzata come stampa nei sacchetti degli store Dolce e Gabbana. Nello stesso periodo abbiamo decorato alcuni pezzi del mobilio della villa personale di Domenico Dolce.
Nel 2016 inizia la collaborazione con il brand Anthea Gioielli, per la quale curiamo la linea di borse e accessori siciliani.
Nel 2017 la rinomata sartoria Attolini chiede di usare la nostra bottega come set fotografico.
Sempre in quell’anno, il fotografo Steve McCurry, famoso per lo scatto “Ragazza Afgana”, scatta una serie di fotografie nella nostra bottega. Una di queste, intitolata “Fiat Bambino”, viene acquistata dalla compagnia americana di crociere Silversea che, l’anno successivo, organizza un evento a Palermo, nella prestigiosa Villa Igea, al quale siamo invitati a partecipare in quanto protagonisti della foto di McCurry, attorno a cui si svolgeva l’intrattenimento.
Nel 2018 consegnamo la 500 dipinta immortalata nello scatto di McCurry, dopo 7 anni di lavorazione, che verrà esposta in un museo di Messina. Nello stesso anno il Consiglio dei Ministri ci chiede di organizzare un laboratorio di pittura al Resort Donnafugata. I nostri lavori sono pubblicati in diversi tomi, tra cui L’Orlando Furioso nello specchio delle immagini, volume enciclopedico edito da Treccani. Interviste e riprese sul nostro lavoro sono apparse su La Sicilia, Il Gattopardo, Freetime, il programma di Raiuno Top – Tutto fa tendenza e il programma di Sky Master of Photografy.
ECCELLENZE CORRELATE
E’ una questione di stileDal 1953 specializzati nella vendita di calzature, pelletteria e abbigliamento delle migliori marche e della più alta qualità artigianale.
I nostri sono i gioielli dell’anima.
Oggi la nostra passione e il nostro impegno sono quelli di sempre. Lavoriamo con l’obiettivo di creare proposte moda che si distinguano per la manifattura di alta qualità.
L’esperienza pluridecennale, il fascino dell’artigianalità e del design made in Italy caratterizzano gioielli realizzati in pietre vere e metalli puri e preziosi proposti al giusto prezzo, grazie ad un sistema di vendita diretta, dal produttore al consumatore.
Perché tutti hanno diritto alla gioia di un accessorio prezioso; per un ricordo, per un amore, per un evento o semplicemente per piacere.
PASSIONE E STILE
Passione
È il 1968 quando il giovane Enny Monaco comincia ad appassionarsi al mondo dei monili e dei gioielli. Nel suo laboratorio in un cortile del centro di Torino, Enny passa il tempo a creare accessori e gioielli di straordinaria bellezza e abilità artigiana.
Nel 1971 giunge l’ora di fare un passo avanti e fondare la “Enny Bijoux”.
Alcune aziende intuiscono questo cambiamento mentre altre non colgono questa evoluzione, relegandosi a segmenti di nicchia che sono andati pian piano scomparendo.
Le gioiellerie si aprono a nuovi modelli distributivi, lontani dal cliché dei luoghi “classici” di vendita. Il gioiello si acquista nei department store, nei concept store e anche on-line.
Vengono riscoperti materiali più duttili ed accessibili del classico oro o platino, ma dalla bellezza pari ai cugini più costosi. Argento, acciaio e altri materiali naturali si fanno strada per rispondere alle esigenze di un pubblico più giovane e dai gusti evoluti.
Stile
Nel corso degli anni l’amore per la moda, la creatività e la voglia di creare pezzi dalla bellezza unica continuano a segnare la strada di Enny Monaco, che comincia a crescere e farsi sempre più spazio nel panorama della gioielleria italiana e internazionale. Boutique monomarca “Enny Monaco” aprono in Italia e all’estero per la vendita al dettaglio, conquistando l’attenzione delle più grandi griffes dell’alta moda. Enny comincia così a creare gioielli per le loro collezioni. Sono di Enny Monaco gli accessori che le modelle indossano sulle passerelle delle sfilate di Laura Biagiotti, Lancetti, Krizia, Mila Schön, Missoni e Valentino tra gli anni ’80 e ’90.
Siamo un marchio dalla lunga storia ma che ha saputo rinnovarsi di continuo. Il settore della gioielleria ha subito una profonda trasformazione negli ultimi vent’anni. Dai punti vendita dall’immagine museale nelle “vie d’élite” delle città, che propongono gioielli in oro e pietre preziose, si è passati ad un concetto più prêt-à-porter. Di fronte ad una domanda ed un pubblico crescente il gioiello è vissuto come accessorio quotidiano da cambiare in base al look. Ciò richiede una continua varietà di proposte ad un prezzo però più accessibile.